Benessere igrotermico

Lo scopo principale di un edificio dovrebbe essere quello di offrire un riparo confortevole che garantisca un senso di benessere fisico e anche psicologico a chi lo abita, questa situazione ottimale si raggiunge soprattutto con l’equilibrio di temperatura, umidità, movimenti d’aria e irraggiamento, cioè con un microclima domestico adatto al buon funzionamento del metabolismo umano.
La temperatura ideale in casa, alle nostre latitudini, dovrebbe essere compresa tra i 18 e 26 gradi, l’umidità relativa dovrebbe essere limitata al 30-40%. I movimenti dell’aria e l’irraggiamento del sole devono influenzare contemporaneamente in modo positivo temperatura e umidità e rendere piacevole e vitale l’ambiente.
Quando non vi sono queste condizioni, l’edificio presenta alcuni sintomi caratteristici facilmente osservabili e che si ritrovano proprio nelle case vecchie. L’eccessiva umidità dell’aria si condensa in goccioline d’acqua sulle finestre o su muri e soffitti; muffe e funghi proliferano su travi, carte da parati e sulle superfici in materiale organico ed avvicinandosi alle pareti si percepiscono sgradevoli sensazioni di freddo o caldo eccessivo, l’aria si muove occasionalmente ma intensamente, creando spifferi fastidiosi.
Un corretto intervento di recupero deve garantire quelle condizioni di salute dell’edificio che sono alla base del comfort interno. Evidentemente non è possibile modificare le condizioni e gli agenti climatici che possono aver determinato il degrado igrotermico della casa, come la pioggia battente, le temperature esterne particolarmente rigide, il vento forte o il soleggiamento eccessivo, però si può intervenire sulle conseguenze.
In primo luogo tutte le opere di risanamento strutturale e murario, di isolamento dal terreno con drenaggi e vespai, di rifacimento di intonaci e finiture con materiali traspiranti dovrebbero limitare il problema dell’umidità ascendente per capillarità ed anche quello della condensazione. La sostituzione degli infissi deteriorati eliminerà le infiltrazioni di acqua ed aria; la coibentazione con materiali traspiranti di tetti, pavimenti e pareti esposte alle intemperie ridurrà sensibilmente le dispersioni di calore; la ventilazione del manto di copertura e la realizzazione di sistemi di ombreggiamento garantiranno, d’estate, un fresco più piacevole e sano di quello di qualsiasi impianto di condizionamento dell’aria.

Posted on 27 aprile 2016 in PARLIAMO DI ARCHITETTURA

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